La conferenza stampa di Biagio Amati, è stata trasparente e senza fronzoli. “Siamo con il 60% di sponsor in meno, rispetto al passato, non abbiamo avuto riscontri dalla citta’ imprenditoriale, il buco Jet-Set è incolmabile. Così la società Rimini Calcio muore. A questo punto l’obiettivo è quello di conservare la categoria con Luca D’Angelo che continuerà ad essere il nostro allenatore. A lui abbiamo chiesto di far giocare più giovani possibili per garantirci maggiori entrate nelle casse e lui ha accettato di buon grado. Ora -prosegue il presidente- faccio appello all’amministrazione comunale e a tutte le forze industriali riminesi affinche’ ci diano una mano. In caso contrario dobbiamo guardarci attorno e fare di necessità virtu’. Sarebbe un reato disperdere un patrimonio di 500 ragazzi e 73 dipendenti.Sia chiaro, non vogliamo sfaldare nulla ma siamo costretti a rimanere attenti alla situazione di crisi,l’unico futuro che ci aspetta sono i giovani. Quanto dico – continua Amati- è frutto non solo dalla mia volontà ma dall’intero gruppo societario con il quale mi sono confrontato, e a proposito di questo voglio uscire dagli equivoci sui quali qualche giornale è andato a cadere circa la mia quota societaria. Io detengo ad oggi il 21% del pacchetto azionario il restante 79% è ripartito in più soci.Approfitto dell’occasione inoltre per ringraziare tutti i tifosi attivi che hanno sottoscritto gli abbonamenti e sono dispiaciuto quanto loro per il risultato della festa del centenario che ci ha fatto festeggiare in maniera abbastanza dimessa”. Alla domanda sui giovani sui quali D’angelo deve contare , Biagio Amati è stato categorico: “Non discutiamo su quanti mandarne in campo ma ci siamo posti l’obiettivo di introito necessario che è garantito solo da questa eventualità. I tagli sono obbligati e da qualche parte dobbiamo pure iniziare. Il futuro? se non cambia nulla è nero.” Intanto dopo alessandro Serra da segretario, Emanuele Pasini da responsabile della comunicazione, ha rassegnato le sue dimissioni da allenatore dei portieri del settore giovanile anche Emiliano Dei.
Se due anni fa accettava l’accordo con la Cocif a quest’ora eravamo tornati in B. Ora cerca gli imprenditori e l’aiuto del sindaco, quello che chiedeva la Cocif. Povero illuso e poveri noi tifosi che continuiamo a voler bene al nostro Rimini.